Dietro le quinte: come gestisco i cani più impegnativi

Un post dedicato a tutte le persone che pensano che il proprio cane sia troppo irruento per un servizio fotografico

Sara Pianigiani Dog Photographer

8/9/20253 min read

primo piano lupo tra le felci
primo piano lupo tra le felci

Se anche tu hai un cane molto agitato, irruento, reattivo e hai il desiderio di fare un servizio fotografico con il tuo cane voglio innanzitutto rassicurarti: si può fare.
Il tuo cane non è troppo impegnativo, troppo agitato, troppo qualsiasi aggettivo ti venga in mente: il tuo cane è il tuo cane e insieme possiamo studiare la strategia più efficace per fargli vivere un'esperienza fotografica serena, divertente e rilassata, dando a te la possibilità di portarti a casa un momento edificante di condivisione e crescita con il tuo cane e - bonus - delle splendide foto che vi rappresentino al 100% nella vostra essenza.

Ti voglio raccontare come ho imparato, con il tempo e l'esperienza, a gestire i cani come il tuo - prima però lascia che ti consigli di armarti di pazienza e flessibilità, perché durante la sessione fotografica è altamente probabile che il tuo cane non ci darà ascolto e che saremo noi a doverci adattare a lui/lei.

Per prima cosa, quando ci conosceremo in call mi racconterai tutto quello che è necessario sapere del tuo cane, compreso, nel caso, che non devo toccarlo, che devo mantenere una certa distanza, che non potrà essere sciolto, che nella location dove svolgeremo la sessione fotografica non dovranno esserci altri cani o bambini o persone: è fondamentale che tu mi fornisca tutte le conoscenze adatte a gestire al meglio la situazione - poi io ci metto la mia competenza ma devo avere qualche dato da cui partire, ok?

Il location scouting sarà mirato alle esigenze del cane: dovrò cercare un posto adatto a lui/lei, sulla base delle informazioni che mi avrai fornito.

Ti faccio un esempio: ho fotografato un cucciolo di boxer, Artù, di 6 mesi, che quando è sceso dalla macchina ha cominciato a correre all'impazzata, saltando come una pallina da ping pong, impossibile da calmare, fermare, immortalare. E' andato a dritto così per circa una mezz'oretta.
Io lo sapevo, perché i proprietari mi avevano avvertita sul fatto che Artù era piuttosto vivace: e d'altronde quando la sua testa è andata a schiantarsi sul mio stinco destro durante una di queste corse forsennate non mi son preoccupata più di tanto (per lui; per il mio stinco un po' di più!), perché avevo capito che testa dura aveva!
Come mi sono comportata con Artù?

  • ho detto ai proprietari di presentarsi almeno mezz'ora prima dell'orario concordato per iniziare a scattare, di modo da dare tempo al cucciolo di sfogare un po' di quella energia apparentemente illimitata

  • avevo scelto un posto con la minima probabilità di incrociare altri cani o persone o bambini; un posto nel bosco, ricco sì di odori ma delimitato da una recinzione non troppo distante

  • zero pressioni: non l'ho forzato a fare alcunché; l'ho fatto giocare con i proprietari, annusare, seguire le tracce dei selvatici, correre, rotolarsi sul fango e solo dopo tutto questo ho cominciato a scattare

  • ho chiesto ai proprietari di fargli pochissime o 0 richieste: no comandi, no "seduto", no "fermo" ma solo il necessario per attirarlo verso la macchina fotografica

  • ero pronta a scattare appena lui si fosse voltato verso di me: il lasso di concentrazione dei cuccioli è talmente breve che sapevo di non potermi permettere distrazioni, così ero focalizzata totalmente su di lui

  • ho portato snack e giochini rumorosi, ho anche messo su YouTube il video di un gatto che miagola per attirarlo e farlo concentrare su di me

  • ho coinvolto tantissimo i proprietari, infondendo loro fiducia e soprattutto facendo loro capire che dovevamo prendere la situazione a ridere perché poi, alla fine, è questo lo spirito con cui dovremmo approcciarci alla fotografia di cani!

Cosa consiglio ai proprietari di cani irruenti? Di non arrabbiarsi se il cane non collabora: l'obbiettivo è l'autenticità, non la performatività; di portare giochi e oggetti familiari per il cane; di preparare a divertirsi, sporcarsi, giocare; di lasciare la serietà e la presammale a casa.

Con Artù abbiamo fatto foto bellissime, in barba a chi dice che i cani fotografabili sono solo quelli addestrati.
A volte il limite è più nella nostra mente che nella realtà: dai una chance al tuo cane e, per le foto, better call Sara!
Ti aspetto in call conoscitiva!